José Saramago, Ensaio sobre a Cegueira (Cecità)

"Se non siamo capaci di vivere globalmente come persone,
almeno facciamo di tutto per non vivere globalmente come animali"
 
HO COMINCIATO A LEGGERE IL CELEBRE ROMANZO DI SARAMAGO PROPRIO OGGI.
 
E’ EVIDENTE FIN DALLE PRIME RIGHE, LA DIMENSIONE ALLEGORICA DELLA STORIA, DELLA QUALE PERO’ NON HO VOLUTO SAPERE NULLA, PRIMA.
 
VE NE REGALO L’INCIPIT…
QUANDO FINIRO’, MI PIACEREBBE PARLARNE CON CHI LO HA LETTO.

 

Il disco giallo si illuminò.

Due delle automobili in testa accelerarono prima che apparisse il rosso.

Nel segnale pedonale comparve la sagoma dell’omino verde.

La gente in attesa cominciò ad attraversare la strada camminando sulle strisce bianche dipinte sul nero dell’asfalto, non c’è niente che assomigli meno a una zebra, eppure le chiamano così.

Gli automobilisti, impazienti, con il piede sul pedale della frizione, tenevano le macchine in tensione, avanzando, indietreggiando, come cavalli nervosi che sentissero arrivare nell’aria la frustata.

Ormai i pedoni sono passati, ma il segnale di via libera per le macchine tarderà ancora alcuni secondi, c’è chi dice che questo indugio, in apparenza tanto insignificante, se moltiplicato per le migliaia di semafori esistenti nella città e per i successivi cambiamenti dei tre colori di ciascuno, è una delle più significative cause degli ingorghi, o imbottigliamenti, se vogliamo usare il termine corrente, della circolazione automobilistica.
Finalmente si accese il verde, le macchine partirono bruscamente, ma si notò subito che non erano partite tutte quante.

La prima della fila di mezzo è ferma, dev’esserci un problema meccanico, l’acceleratore rotto, la leva del cambio che si è bloccata, o un’avaria nell’impianto idraulico, blocco dei freni, interruzione del circuito elettrico, a meno che non le sia semplicemente finita la benzina, non sarebbe la prima volta.

Il nuovo raggruppamento di pedoni che si sta formando sui marciapiedi vede il conducente dell’automobile immobilizzata sbracciarsi dietro il parabrezza, mentre le macchine appresso a lui suonano il clacson freneticamente.

Alcuni conducenti sono già balzati fuori, disposti a spingere l’automobile in panne fin là dove non blocchi il traffico, picchiano furiosamente sui finestrini chiusi, l’uomo che sta dentro volta la testa verso di loro, da un lato, dall’altro, si vede che urla qualche cosa, dai movimenti della bocca si capisce che ripete una parola, non una, due, infatti è così, come si viene a sapere quando qualcuno, finalmente, riesce ad aprire uno sportello.

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omelieresca.dnsalias.net

Sono cieco.

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www.mundolatino.org

José Saramago (1922)

scrittore, commediografo e giornalista portoghese, premio Nobel per la letteratura.

Informazioni su Giusy Gatti

Docente di Lettere al Liceo Quadriennale delle Scienze Applicate
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Una risposta a José Saramago, Ensaio sobre a Cegueira (Cecità)

  1. Fausta ha detto:

    Vai… allora lo comincio anche io…. mi piacerebbe tanto scambiare con te le mie impressioni. Purtroppo, per ragioni di tempo e di mal di testa, sono diventata un po\’ lenta nella lettura, non riesco a dedicarle più di tanto nella giornata, ma mi metterò d\’impgno per non farti aspettare troppo….L\’incipit è interessante…..Un abbraccio!

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