In ogni tempo e in qualunque società l’atto supremo dell’anima è di darsi,
di perdersi per trovarsi.
Si ha solo quello che si dona. (p. 372)
Cristina egli scrisse è vero che si ha quello che si dà; ma a chi dare e come dare?
Il nostro amore, la nostra disposizione al sacrificio e all’abnegazione di noi stessi fruttificano solo se portati nei rapporti con i nostri simili.
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La moralità non può vivere e fiorire che nella vita pratica.
Noi siamo responsabili anche per gli altri.
Se applichiamo il nostro sentimento al male che regna intorno a noi, non potremo rimanere inattivi e consolarci con l’attesa di un mondo ultraterreno.
Il male da combattere non è quella triste astrazione che si chiama il Diavolo;
il male è tutto ciò che impedisce a milioni di uomini di umanizzarsi.
Anche noi ne siamo direttamente responsabili…
Non credo che ci sia, oggi, un’altra maniera di salvarsi l’anima.
Si salva l’uomo che supera il proprio egoismo d’individuo, di famiglia, di casta, e che libera la propria anima dall’idea di rassegnazione alla malvagità esistente.
Cara Cristina, non bisogna essere ossessionati dall’idea di sicurezza,
neppure della sicurezza delle proprie virtù:
Vita spirituale e vita sicura, non stanno assieme.
Per salvarsi bisogna rischiare. (p. 373)
Ogni idea nuova, per propagarsi, si cristallizza in formule;
per conservarsi si affida a un corpo di interpreti, prudentemente reclutato, talvolta anche appositamente stipendiato, e, a ogni buon conto, sottoposto a un’autorità superiore, incaricata di sciogliere i dubbi e di reprimere le deviazioni.
Così ogni nuova idea finisce sempre col diventare una idea fissa, immobile, sorpassata. Quando questa idea diventa dottrina ufficiale dello Stato, allora non c’è più scampo.
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Per fare bene il socialista bisogna essere milionario.
Poeta si diventa, ma vedova di guerra si nasce.
Se ne vede tanta di carta e di carta gratuita e piena di bugie,
che fa perfino ribrezzo di doversene servire per la propria pulizia.
IGNAZIO SILONE, Vino e pane, 1975
Silone è veramente grande! Queste parole sono così attuali….. Il mondo intorno mi sembra veramente insicuro, cristallizzato in idee vuote che non hanno più legami con la vita reale…Si gioca a scaricare le responsabilità agli altri, alle leggi, alla "tragica coincidenza"….. Chi dice più "è colpa mia!"?Eppure ognuno di noi è responsabile non solo di se stesso, ma dell\’altro, della natura, di tutto ciò che è vivente sulla terra….